Mentre il Nord vuole regionalizzare la scuola, per sottrarre altre risorse e insegnanti al Sud, nel Mezzogiorno le scuole chiudono e, come in Aspromonte, i bambini delle scuole primarie devono percorrere 50 chilometri al giorno per veder realizzato il loro " DIRITTO ALLO STUDIO", e la scuola diviene frontiera nei quartieri più difficili.
Ferdinando IV nel 1770 fondò la prima scuola laica dopo l'espulsione dei Gesuiti che possedevano il monopolio sull'istruzione. Una monarchia all'avanguardia in tutti i settori. Dopo l'unità c'è stato un vuoto cosmico, un SUD lacerato dalla povertà, lasciato a marcire nell'abbandono e nell' ignoranza.
La Campania ancora oggi versa in condizioni scolastiche pietose, un disegno ben scritto soprattutto da chi ha generato le periferie ghetto dove si va contro qualsiasi teoria di integrazione e di valorizzazione delle eccellenze. Insegnanti lasciati alla mercé di coloro che vedono nella scuola il primo avamposto di uno Stato nemico, che obbliga a " studiare " con la falsa promessa di un futuro di riscatto che ben sanno non arriverà mai. Aule colme di derelitti che vedono come unica chance di futuro il malaffare e l' imposizione sull' altro come unico momento di gloria e di riscatto. Un popolo enorme di rassegnati che non percepiscono nessuna via d'uscita e che scelgono di fare della loro ignoranza una bandiera da sventolare con orgoglio. I nostri ragazzi meritano di alzare la testa e acquisire la consapevolezza del loro grande passato ed essere messi a conoscenza di essere vittime inconsapevoli di un disegno ben articolato per schiacciarci, umiliarci, indebolirci e che senza sosta va avanti da più di 150 anni.
Questa deve essere la nuova e grande sfida della Scuola e del "Popolo delle Formiche ", restituire dignità ai nostri bambini, al nostro futuro. Insegnare deve tornare ad essere una missione soprattutto al SUD.